RIVA IMPRESA RESTAURI ITALIA
“L’impresa Riva costituisce un modello di riferimento internazionale per il restauro conservativo. Un secolo di attività ne hanno accresciuto, giorno per giorno, il grande patrimonio culturale e scientifico.”
CENNI STORICI
L’impresa Riva nasce da gente del Lago Maggiore, da quella “sponda magra” cosi ben descritta nei libri di Piero Chiara, durante l’epoca post bellica della prima guerra mondiale. In questo periodo il lavoro lo si deve trovare nell’altra sponda piemontese per il sorgere di grandi palazzi e alberghi, oppure nella “Grande Milano”. E’ qui che Innocente Riva, fondatore della società, entrò nel più importante teatro del mondo e che ancora oggi, come ieri, riceve le nostre cure: il Teatro Alla Scala. Il testimone nel 1986 è passato all’attuale titolare Enzo Medardo Costantini portò l’impresa in tutta europa. Ad oggi le opere eseguite sono un punto di riferimento per il settore come il monumentale restauro di palazzi di Piazza di Spagna, di Piazza Mignanelli e Trinità dei Monti a Roma.
Il MIGLIORE RESTAURO E’ QUELLO CHE NON SI DEVE FARE
Un paradosso che implica la basilare importanza della manutenzione programmata.
Se ci prendiamo costantemente cura del nostro patrimonio immobile storico culturale non occorreranno interventi costosi e radicali per patologie non curate e alle volte incurabili.
È per questa motivazione che RIVA rilascia sempre il libretto manutentivo a fine opere per un controllo scadenzato del bene.
FILOSOFIA AZIENDALE
Tutti i direttori, tecnici, restauratori e progettisti dell’impresa Riva hanno in comune un concetto: “La bellezza del bene non deve coinvolgere emotivamente per lo svolgimento delle proprie opere”. La nostra professione deve essere esente da soggettivi giudizi emotivi e concentrata sulla conservazione del bene, qualunque esso sia.
Al restauratore è concesso qualcosa che ai più è negato: toccare la materia con quell’atto che per forza deve essere spinto dall’amore. Siamo un’azienda con il motore potente della passione, tuttavia in nessun caso ci sentiamo artisti ma semplici esploratori e privilegiati conservatori del mondo antico e moderno